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Storia

Vico d’Elsa è uno dei numerosi piccoli centri sorti a servizio dell’intenso traffico che nel Medio Evo passava per la Val d’Elsa, punto di incrocio tra il sistema di strade che dal Nord Europa portava verso Roma (le Francigene) ed i percorsi che collegano Firenze e le miniere di salgemma di Volterra (le Volterrane).

In origine, il sistema di edifici che oggi ospita il centro aziendale della Fattoria era l’albergo del paese, o meglio lo ‘spedale, posto di ricovero dei viaggiatori e di cura per gli infermi.

Un’ipotesi credibile sull’origine della struttura fondiaria della Fattoria, costituita da cinque corpi separati tra loro, la riconduce a lasciti testamentari ai religiosi che gestivano lo ‘spedale.
Altri edifici nel piccolo centro di Vico sono stati successivamente destinati a questa funzione, mentre il nostro diventava dal 1500 residenza privata via via di famiglie senesi e fiorentine, ognuna delle quali ha lasciato il segno della sua presenza con una trasformazione, un ampliamento, un affresco, una cantina, un granaio.

La nostra famiglia ne è proprietaria da quando, nel 1871, i Guicciardini la comprarono (ne erano stati già propietari per pochi decenni nel 1700) per riunirla con la fattoria di Cusona, situata dall’altra parte della valle, a un tiro di schioppo. Sette fattorie aveva Francesco Guicciardini, esponente di un’importante famiglia di Firenze e uomo politico (fu anche ministro di Sonnino), e sette tra figli e figlie: nei primi anni del ‘900 la fattoria di Vico viene attribuita alla figlia Marcella.

Sposata qualche anno più tardi con Massimiliano Majnoni d’Intignano, Marcella realizza negli anni della sua gestione molte delle strutture che ancor oggi sono utilizzate dalla Fattoria: costruisce i granai e le cantine che si trovano sotto la grande aia che da Vico guarda verso San Gimignano, la casa e la cantina dell’Avanella, amplia molte case coloniche e i relativi annessi.

I figli di Marcella e Massimiliano, Stefano e Francesco Majnoni d’Intignano, affrontano le complesse questioni conseguenti alla scomparsa della mezzadria – quando erano i coloni a prendere le decisioni colturali ed a gestire le campagne, sotto il coordinamento del fattore e del guardia- ed avviano la gestione diretta dei proprietari. Una transizione che dura circa vent’anni, dal 1965 al 1985, nel corso dei quali si forma l’assetto produttivo della attuale Fattoria.

Nel 1985 è Pietro, figlio di Francesco Majnoni d’Intignano, che subentra nella gestione della Fattoria, dopo l’allontanamento dell’ultimo fattore. Durante la sua gestione migliora nettamente la sostenibiltà aziendale, passando al metodo di coltivazione biologico, innalzando la qualità dei prodotti e la stabilità economica.

Dal 2019 viene affiancato dal figlio Cesare, una volta terminata la formazione universitaria e di cantina presso svariate aziende estere. Oggi segue cantina, commercializzazione e ricevimento dei clienti in azienda.

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