Negli ultimi anni abbiamo sperimentato numerose colture, confrontando tra loro varietà industriali e varietà tradizionali. Operiamo su terreni di collina, con fertilità discrete ma non straordinarie, e negli ultimi anni ci siamo orientati verso poche colture, molto rustiche, come erba medica e sulla tra le leguminose, farro dicocco e farro spelta tra i cereali. Produciamo in azienda la maggior parte dei semi che usiamo.
La rusticità di queste colture significa che chiedono concimazioni basse o nulle, pur avendo rese discrete e spuntando prezzi interessanti. Questa combinazione, insieme all’autoproduzione dei semi, rende l’azienda più autonoma dai circuiti commerciali e industriali i cui interessi spesso prevalgono su quelli dell’agricoltura.
Son passati ormai quasi venti anni da quando siamo scesi dal treno dell’agricoltura convenzionale. Abbiamo raggiunto risultati produttivi non molto differenti da quelli degli anni ’90, anche perché ci sembra che le colture biologiche sopportino meglio i disagi climatici rispetto a quelle convenzionali. Per ultimo, ma non meno importante, operiamo in continuità con l’agricoltura contadina che ha coltivato queste terre nel passato ed è poi stata travolta dal progresso tecnico e dalle trasformazioni sociali degli anni ‘60.