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Il fabbricato che ospita le vasche di cemento della cantina dell’Avanella fu costruito da Marcella Guicciardini nei primi anni ’50, per ampliare e ammodernare le cantine dell’azienda, in larga parte costituite da tinaie con botti in legno.
Oggi continuiamo ad usare per la vinificazione gli stessi ambienti e le stesse vasche, ora dotate di un sistema di controllo delle temperature di fermentazione.
Nella cantina dell’Avanella i mosti compiono la fermentazione alcolica e quella malolattica. Prima dell’arrivo del caldo primaverile i vini vengono trasfriti nella cantina di maturazione a Vico d’Elsa, che, grazie alla sua conformazione naturale, garantisce condizioni ottimali di affinamento.
Vico d’Elsa
La cantina di maturazione a Vico è costituita da due corpi principali:
– La BARRICCAIA:
Scavata dopo l’acquisto della Fattoria nel 1870 nell’arenaria, viene usata oggi per l’affinamento dei nostri vini riserva in botti da 350 l e da 500 l di rovere dell’Allier. Le naturali condizioni di umidità e temperatura garantiscono un ambiente ottimale per l’evoluzione dei vini più strutturati che maturano nel legno.
Cerchiamo di non sovrastare l’identità dei nostri vini con gli aromi conferiti dall’affinamento in legno. Per questo, nelle barriques appena acquistate, fermentiamo lo Chardonnay, che vi rimane da settembre a febbraio e si fa carico del primo e più consistente rilascio di aromi da parte del legno, assumendo struttura e una nota burrosa. Successivamente vi maturano, anno dopo anno, i Sangiovesi più strutturati che confluiscono nel Chianti Riserva (o nel Chianti Superiore nelle annate minori), per i quali è importante la capacità delle barriques di assicurare la graduale polimerizzazione dei tannini, grazie alla quale i vini diventano rapidamente più pronti e morbidi. Manteniamo in uso le botti anche per decenni, fino a quando notiamo un miglioramento nei vini che vi stazionano.
– La CANTINA: eretta nel 1920 da Marcella Guicciardini per consolidare la collina su cui si erge il centro aziendale. Attualmente ospita i tini in acciaio per l’affinamento e l’assemblaggio, l’impianto di imbottigliamento e nei piani superiori il magazzino dell’imbottigliato. E’ un palazzo imponente che si rifà allo stile rinascimentale fiorentino: il rivestimento in bugnato della facciata gli permette di integrarsi nel paesaggio nonostante la sua mole.